top of page

 

La Maculopatia

 

La maculopatia, nota anche come degenerazione maculare senile (DMLE o AMD), è una patologia oculare che colpisce la macula, la porzione centrale della retina deputata alla visione dettagliata. Costituisce la causa principale di perdita della visione centrale nelle persone di età superiore ai 50-60 anni nei paesi occidentali.

​

Esistono due forme principali:

  • Forma secca (non essudativa): è la tipologia più comune (circa il 90% dei casi), caratterizzata dall'accumulo di depositi noti come drusen e da una lenta atrofia dell'epitelio pigmentato retinico. La perdita della vista è graduale e la visione centrale può rimanere preservata per un lungo periodo.

  • Forma umida (essudativa o neovascolare): meno frequente ma più aggressiva. Si assiste alla formazione di nuovi vasi sanguigni anomali sotto la retina (neovascolarizzazione coroideale) che possono perdere liquido o sangue, provocando edema maculare e la formazione di cicatrici che deteriorano rapidamente la visione centrale.

​

Sintomi

I sintomi tipici includono: visione centrale offuscata o distorta, metamorfopsie (le linee rette appaiono ondulate), una macchia scura al centro del campo visivo, e difficoltà a svolgere attività come leggere, riconoscere i volti o percepire i colori.

​

Diagnosi

La diagnosi tempestiva è cruciale e richiede una visita oculistica specialistica con esame del fondo oculare. Gli strumenti diagnostici fondamentali sono:

  • Test di Amsler: Utile per rilevare e monitorare le distorsioni visive.

  • OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) e angio-OCT: Forniscono immagini ad alta risoluzione degli strati retinici e dei vasi sottoretinici, evidenziando edema o neovasi.

  • Fluorangiografia o angiografia con verde d’indocianina: Vengono impiegate se si sospettano neovasi o altre patologie vascolari.

​

Trattamento

​

Per la maculopatia secca, non esiste una cura farmacologica risolutiva. Si ricorre all'uso di integratori alimentari (contenenti luteina, zeaxantina, vitamine C ed E, zinco, omega-3) associati a uno stile di vita sano (dieta ricca di antiossidanti, astensione dal fumo, controllo di ipertensione e colesterolo) per rallentarne la progressione. Sono in fase di studio anche tecniche come la fotobiomodulazione (PBM) e il laser micropulsato o nano-pulsato, che mirano a stimolare la retina in modo non invasivo, potendo così ritardare l'evoluzione della malattia.

La maculopatia umida è trattata principalmente con iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF (come ranibizumab, bevacizumab, aflibercept). Questi farmaci agiscono bloccando il fattore di crescita vascolare responsabile della formazione dei neovasi. Il trattamento deve essere avviato tempestivamente e seguito con regolarità, secondo specifici protocolli e monitoraggio tramite OCT, per preservare e mantenere la funzione visiva. In alcuni casi, possono essere affiancate terapie come il laser micropulsato giallo o verde o la terapia fotodinamica con verteporfina.

Una tecnica innovativa in fase di sviluppo per la forma secca è la iontoforesi retinica (o iontoretina): questa metodica utilizza una corrente elettrica a basso voltaggio per favorire l'assorbimento di molecole come la luteina nella retina, offrendo un'alternativa non invasiva alle iniezioni e potenzialmente utile anche per la forma umida.

​

In conclusione, la maculopatia rappresenta una seria minaccia per la salute dell'occhio e per la vista centrale. Una diagnosi precoce, ottenuta tramite visite specialistiche e l'OCT, è di vitale importanza. Nelle forme umide, le iniezioni intravitreali anti-VEGF sono cruciali per salvaguardare la funzione visiva. Per la forma secca, gli integratori e le emergenti tecniche come la fotobiostimolazione e la iontoforesi retinica offrono prospettive promettenti. In ogni caso, solo una valutazione oculistica approfondita può determinare la terapia più idonea e tempestiva.

bottom of page